Erica Ravarelli – Corso di laurea magistrale in Data Anaytics for Politics, Society and Complex Organisations
Articolo elaborato nell’ambito dello stage curriculare presso spsTREND
Introduzione
La rapida diffusione della pandemia da COVID-19 ha (ri)portato al centro del dibattito pubblico italiano la questione dei vaccini e della loro affidabilità, richiamando l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sulla legittimità di imporre l’obbligo vaccinale a tutta la popolazione o ad alcune categorie di essa. La prevedibile conseguenza di questo avvenimento è stata la politicizzazione del dibattito, con un aumento della salienza della dimensione pro-anti vaccinazione.
Recenti studi hanno evidenziato l’esistenza di una correlazione tra la preferenza per partiti di opposizione o la sfiducia verso il voto, da un lato, e lo scetticismo nei confronti del vaccino contro il COVID-19 dall’altro (Schernhammer et al., 2021). Inoltre, una ricerca condotta nel periodo precedente allo scoppio della pandemia ha rilevato l’esistenza di un’associazione positiva tra la percentuale di persone in un paese che dichiaravano di aver votato per partiti populisti e contemporaneamente ritenevano che i vaccini non fossero né importanti, né efficaci (Kennedy, 2019).
Attraverso l’impiego dei dati raccolti durante le ultime quattro rilevazioni dell’indagine ResPOnsE COVID-19, in questo articolo si sfrutterà la disponibilità di domande ripetute nel tempo per cercare di fare luce sulla relazione tra ideologia politica e scetticismo verso i vaccini. In particolare, si approfondirà l’evoluzione di una coesistenza, quella tra lo scetticismo nei confronti dei vaccini e la tendenza a dichiararsi ideologicamente affini a partiti di destra, che si registrava anche prima della pandemia scoppiata nel 2020.
Le variabili che possono influire sulla manifestazione di atteggiamenti più o meno scettici nei confronti dei vaccini sono molteplici, da quelle sociodemografiche a quelle contestuali (Rubin et al., 2022).
Individuare i fattori che hanno una capacità predittiva migliore di altri esula dagli obiettivi di questo articolo, mentre il fine principale è quello di fare luce sull’andamento del fenomeno dell’esitazione vaccinale.
Se è plausibile, infatti, che la probabilità di dichiararsi favorevoli ai vaccini non sia costante nel tempo per tutti i cittadini, è altrettanto probabile che, nonostante tali oscillazioni, la differenza tra le persone che si dichiarano di destra e quelle di sinistra permanga nel tempo: queste ultime, infatti, dovrebbero mostrare un livello di scetticismo costantemente inferiore rispetto alle prime.
L’analisi si avvarrà di quattro rilevazioni dell’indagine ResPOnsE COVID-19 svolte all’interno di un arco temporale di circa un anno. I periodi considerati vanno dal 21 dicembre 2020 al 2 gennaio 2021, dal 17 marzo al 16 giugno 2021, dal 10 novembre al 22 dicembre 2021 e infine dal 20 ottobre al 15 dicembre 2022. L’analisi non considera la rilevazione precedente al dicembre 2020 in quanto in quel periodo i vaccini non erano ancora disponibili.
Un anno di opinioni sui vaccini
Il grafico nella figura 1 mostra le proporzioni di intervistati che si dichiarano molto d’accordo o d’accordo con le affermazioni: “i vaccini logorano il sistema immunitario” e “vaccinarsi dovrebbe essere obbligatorio”, nelle varie rilevazioni.
Appare evidente come la paura degli effetti collaterali dei vaccini tocchi il suo valore minimo in corrispondenza della terza rilevazione, ossia pochi mesi dopo l’inizio della campagna vaccinale, periodo in cui anche la disponibilità ad accettare l’imposizione dell’obbligo vaccinale fa registrare un valore piuttosto elevato. Il picco per quanto riguarda questa seconda variabile, tuttavia, si osserva in corrispondenza della quarta rilevazione, ossia per coloro che hanno risposto durante il periodo che va dal 10 novembre al 22 dicembre 2022.
Si tratta di un arco temporale durante il quale il numero di contagi stava tornando ad aumentare ed è verosimile che gli intervistati abbiano collegato l’imposizione dell’obbligo vaccinale alla possibilità di limitare la diffusione del virus senza dover contemporaneamente imporre restrizioni alla libertà individuale.
Interessante osservare anche come la paura degli effetti collaterali dei vaccini aumenti leggermente durante l’ultima rilevazione, mentre la disponibilità ad accettare l’imposizione dell’obbligo vaccinale diminuisce vertiginosamente. È possibile interpretare queste due tendenze alla luce del radicale mutamento del panorama politico (l’insediamento del governo Meloni) e pandemico (il consistente calo dei contagi) italiano.

Ideologia politica e scetticismo: A ogni schieramento ideologico la sua opinione sui vaccini
L’andamento delle opinioni degli italiani sulle stesse questioni è stato poi analizzato differenziando gli intervistati in base al loro orientamento ideologico, includendo anche coloro che non si collocano né a sinistra, né a destra, né al centro dello spettro politico.
Tale concetto è stato operazionalizzato facendo riferimento alla classica domanda riguardante l’auto-collocazione degli intervistati in una scala da sinistra a destra, dove 0=estrema sinistra e 10=estrema destra. La variabile è stata ricodificata raggruppando coloro che si sono collocati sui valori 0, 1, 2 e 3 (sinistra), 4, 5, 6 (centro) e 7, 8, 9, 10 (destra). Sono stati inclusi nell’analisi anche coloro che a questa domanda hanno risposto “non saprei” (4,7%) o “non mi colloco” (18,4%).
Come previsto, le persone di sinistra sono costantemente meno inclini a considerare pericolosi i vaccini e contemporaneamente tendono a dichiararsi più favorevoli all’imposizione dell’obbligo vaccinale rispetto a coloro che si riconoscono in altri orientamenti ideologici o a coloro che non si collocano.
Colpisce in particolare l’avvicinamento tra le opinioni dei più moderati e quelle dei progressisti quando si parla di paura degli effetti collaterali dei vaccini nella quinta e ultima rilevazione (20 ottobre-15 dicembre 2022): mentre per i conservatori e per i non collocati si osserva un picco nel livello di preoccupazione, essa diminuisce tra coloro che si dichiarano di centro, il che provoca il loro avvicinamento a chi si dichiara di sinistra.

Questo stesso avvicinamento tra elettori di centro e quelli di sinistra si verifica nel medesimo periodo anche per quanto riguarda la disponibilità ad accettare l’imposizione dell’obbligo vaccinale, mentre i non collocati e i conservatori si allontanano significativamente dalle altre due categorie.
Interessante evidenziare, infine, come la disponibilità ad accettare l’imposizione dell’obbligo vaccinale nel grafico a destra segua lo stesso andamento per tutti gli intervistati, con una tendenza in costante crescita fino alla quarta rilevazione e un significativo calo in corrispondenza della quinta.
Lo stesso non si può dire se si guarda al grafico di sinistra, il quale mostra come, soprattutto per i non collocati, la paura degli effetti collaterali dei vaccini sia piuttosto altalenante. È possibile ipotizzare che ciò sia dovuto all’eterogeneità di questa categoria di rispondenti; tuttavia, non ci si può esimere dal menzionare la diffusione di opinioni discordanti tra politici, giornalisti e medici, le quali possono aver contribuito a provocare tali oscillazioni.
Vaccinarsi: scelta imposta o libera?
Concludiamo l’analisi considerando due diverse operazionalizzazioni degli stessi concetti. Nello specifico, in quest’ultimo paragrafo, il livello di scetticismo nei confronti dei vaccini è stato misurato considerando la domanda: “lei ritiene che la sua decisione di vaccinarsi sia stata una scelta libera o le sia stata imposta?”.
A tale domanda, che è stata posta esclusivamente nella quinta rilevazione, i rispondenti che hanno dichiarato di essersi vaccinati (sottoponendosi a un numero di dosi che va da una a quattro) potevano rispondere in una scala da zero (decisione libera) a dieci (decisione imposta).
Per misurare il concetto relativo all’orientamento ideologico degli intervistati, invece, è stata usata la variabile che fa riferimento al partito votato il 25 settembre 2022, richiamando quel filone della letteratura che evidenzia come, in alcuni casi, il posizionamento dei partiti sull’asse sinistra-destra non coincida del tutto con l’auto collocazione politica degli elettori che scelgono di votare per quel partito (Tuorto, 2021).

Il grafico nella figura 3 mostra che, per quanto riguarda gli elettori del PD, la decisione di vaccinarsi è stata presa liberamente, mentre su una posizione diametralmente opposta troviamo gli elettori di Italexit, partito dichiaratamente ostile all’imposizione dell’obbligo vaccinale e ad ogni forma di restrizione volta a limitare la diffusione della pandemia.
Interessante notare che la dimensione libertà-imposizione del vaccino risulta quasi perfettamente sovrapponibile alla classica dimensione sinistra-destra, con alcune piccole eccezioni: gli elettori di Azione-Italia Viva, in particolare, sembrano allinearsi con gli elettori dello schieramento di centro-sinistra piuttosto che collocarsi a metà tra chi afferma di essersi vaccinato per scelta e chi afferma di essere stato costretto a farlo (cosa che avviene, invece, per gli elettori del Movimento Cinque Stelle e per quelli che hanno votato scheda nulla o che si sono astenuti).
Tale risultato conferma quello precedentemente evidenziato: sul tema dei vaccini, durante l’ultima rilevazione, gli elettori di centro si avvicinano a quelli di sinistra, allontanandosi significativamente da quelli di destra.
Infine, vale la pena di specificare che l’ampio intervallo di confidenza che si registra per il dato riguardante gli elettori di Impegno Civico, Noi Moderati e Italexit è legato al numero relativamente basso di elettori di tali partiti nel campione di rispondenti (Impegno Civico=58, Noi Moderati=84, Italexit=189).
Conclusioni:
In sintesi, i dati raccolti durante le varie fasi della pandemia in Italia sembrano evidenziare l’importanza del contesto politico e pandemico contingente, oltre che dello schieramento ideologico individuale, nell’influenzare l’esitazione che gli italiani hanno mostrato nel tempo sul tema dei vaccini.
Oltre a confermare che le persone di sinistra sono meno scettiche nei confronti dei vaccini rispetto a coloro che si identificano con altri orientamenti ideologici o a coloro che non si schierano sull’asse sinistra-destra, i risultati di questa breve analisi dimostrano che tale fenomeno permane nel tempo, mostrando un’analoga evoluzione del livello di scetticismo tra conservatori e progressisti.
Leggermente diverso è, invece, il caso dei più moderati, che talvolta si avvicinano ai primi e talvolta ai secondi. Anche i non collocati, inoltre, sembrano essere maggiormente esposti alla pluralità di opinioni discordanti espresse da virologi e politici durante le varie fasi della pandemia.
Infine, una diversa operazionalizzazione dei due concetti analizzati ha permesso di confermare che la dimensione sinistra-destra gioca un ruolo fondamentale anche nell’influenzare le posizioni di chi si è vaccinato, con gli elettori di partiti di sinistra che affermano di averlo fatto per scelta e quelli di partiti di destra che invece dichiarano di essersi vaccinati perché costretti dalle norme in vigore.
È dunque possibile concludere che, mentre la probabilità di mostrare scetticismo nei confronti dei vaccini può oscillare nel tempo, la differenza tra l’esitazione vaccinale degli individui di sinistra e di destra tende a rimanere costante.
Bibliografia
Schernhammer, E., Weitzer, J., Laubichler, M. D., Birmann, B. M., Bertau, M., Zenk, L., Caniglia, G., Jäger, C. C., Steiner, G. (2021). Correlates of COVID-19 vaccine hesitancy in Austria: trust and the government. Journal of Public Health, 44(1), 106-116.
Kennedy, J. (2019). Populist politics and vaccine hesitancy in Western Europe: an analysis of national-level data. The European Journal of Public Health, 29(3), 512–516.
Rubin, A., Gavanelli, M., Pedroni, M. L., Pareschi, L., Fabbri, M., Franceschi, J., Bellodi, E., Bresadola, M. (2022). L’esitazione vaccinale tra scompenso informativo, terrorismo mediatico e semi-complottismo. Un’indagine empirica. Mediascapes journal, 20, 163-181.
Tuorto, D. (2021) Il disallineamento tra orientamenti elettorali e posizioni sui temi: una questione giovanile o di famiglia politica? Italian Journal of Electoral Studies,84(2), 9-23.
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