La seconda ondata: il ritorno dell’incertezza

Pubblicato il sesto rapporto ResPOnsE COVID-19 a un anno dall’individuazione dei primi due casi di COVID–19 in Italia.

Durante l’estate 2020, si era sperato di vedere la luce in fondo al tunnel. A inizio autunno il nostro paese sembrava essere meno esposto alla recrudescenza della pandemia, ma l’arrivo della seconda ondata ha spento le speranze di un ritorno alla normalità.

In questa rinnovata situazione di emergenza, spsTREND ha ripreso il lavoro di monitoraggio svolto durante la prima ondata, da aprile a luglio, con una nuova rilevazione durante il periodo natalizio (21-31 dicembre 2020).

Questi gli aspetti analizzati nel sesto rapporto ResPOnsE COVID-19.

Opinioni sui vaccini contro il COVID-19 e disponibilità a essere vaccinati

  • Gli intervistati disponibili a vaccinarsi sono circa il 60%.
  • Tra i più propensi a vaccinarsi, troviamo gli anziani e i giovani. Le loro motivazioni a
    vaccinarsi sono probabilmente differenti.
  • I più anziani sono consapevoli di essere i più esposti agli esiti gravi della malattia; i più
    giovani vogliono tornare alla vita normale e la vaccinazione può essere la soluzione.
  • Solo il 12% degli intervistati è certo di non volersi vaccinare. Un altro 18% ritiene poco probabile che lo farà.
  • Tra gli scettici, solo una minoranza è contraria ai vaccini in generale. La maggior parte è invece preoccupata dei possibili effetti collaterali del vaccino. Questo dato sottolinea la necessità di una capillare campagna informativa sulla vaccinazione.
  • Gli intervistati favorevoli all’introduzione dell’obbligatorietà per il vaccino anti COVID-19 (43%) sopravanzano i contrari (30%).

Opinioni su chiusura delle scuole e Didattica a Distanza (DaD)

  • l giudizio degli italiani intervistati circa il modo in cui il Governo ha gestito la questione scuola è decisamente negativo, in un quadro di progressiva insoddisfazione per le misure implementate per il contrasto al virus.
  • Privilegiare la riduzione dei contagi, anche a costo di chiudere le scuole: sono molti gli intervistati a condividere questo obiettivo, ma i più convinti sono coloro che non hanno figli nel sistema scolastico.
  • La grande maggioranza degli italiani è d’accordo con la chiusura delle Università (circa 7 su 10) e delle scuole superiori (circa 6 su 10), ma la quota di favorevoli si riduce di molto per le scuole medie (circa 5 su 10), elementari e dell’infanzia (circa 4 su 10).
  • Sul versante della didattica a distanza (DaD), è largamente diffusa l’idea che la scuola italiana non sia attrezzata per gestirla (circa 7 su 10); al tempo stesso, però, sono in molti a pensare che la DaD possa tradursi in una occasione per innovare i metodi di insegnamento (circa 6 su 10).
  • Diverse anche le preoccupazioni circa le conseguenze sociali della DaD: una larga maggioranza degli intervistati paventa difficoltà per i genitori che lavorano (circa 7 su 10) e un aumento delle disuguaglianze sociali e dei disagi psicologici degli alunni (circa 6 su 10).

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