Cristiano Vezzoni e Morta Moroni
Fonte: lavoce.info
Quanti sono i “no vax” in Italia? Recentemente Repubblica ha titolato “No vax due italiani su dieci” (Ilvo Diamanti “Il virus dell’antipolitica che combatte la scienza, No vax due italiani su 10”. Qui il testo integrale). Quanto è fondata una tale affermazione? Leggendo l’articolo sembra che si definiscano “no vax” gli intervistati che si sono dichiarati contrari all’obbligatorietà del vaccino, il 20% appunto.
I dati raccolti nell’ambito della ricerca ResPOnsE COVID-19 del Laboratorio spsTREND dell’Università degli Studi di Milano raccontano una storia piuttosto diversa. La percentuale di nettamente contrari alla vaccinazione è inferiore a quanto ipotizzato nell’articolo di Repubblica e anche il numero degli scettici si è significativamente ridotto negli ultimi sei mesi, da dicembre ad oggi.
Disponibilità a essere vaccinati
A dicembre 2020, il 12% dichiarava di non essere per niente disponibile a essere vaccinato. Questa percentuale è scesa al 5% nel periodo marzo-giugno 2021. Crescono invece le persone favorevoli alla vaccinazione, definite come quelle già vaccinate e quelle molto o abbastanza disponibili a esserlo. La percentuale sale dal 61% di dicembre al 82% del periodo marzo-giugno.
Questo si riscontra anche osservando l’andamento giornaliero delle opinioni nel periodo da marzo a giugno.


I favorevoli crescono lungo tutto il periodo fino ad arrivare all’85% di metà giugno (figura 1), mentre gli scettici (poco disponibili a vaccinarsi) diminuiscono proporzionalmente da poco meno del 10% a circa il 6% (figura 2 linea arancione tratteggiata). Più impermeabile sembra essere lo zoccolo duro di chi non è per niente disponibile alla vaccinazione che rimane al 5% tra dicembre 2020 e giugno 2021 (figura 2 linea rossa continua). Ma nemmeno loro possono essere definiti con certezza “no vax” perché non sono omogenei tra di loro. Solo il 3% infatti degli scettici e dei contrari al vaccino sono contrari al vaccino per principio. mentre la maggior parte è preoccupata degli effetti collaterali.
Opinioni sull’obbligatorietà vaccinale
Per convincersi ulteriormente di quanto sia sbagliato parlare in modo sbrigativo di “no vax”, si può poi considerare come scettici e contrari alla vaccinazione si comporterebbero nell’ipotesi che il vaccino fosse reso obbligatorio. Solo una minoranza di loro lo rifiuterebbe: sul totale della popolazione adulta, stiamo parlando di una stima inferiore al 6 per cento (figura 3).

La discrepanza tra i nostri risultati e quelli presentati da Repubblica deriva quindi da una diversa definizione della categoria “no vax”. Come detto, l’articolo di Repubblica privilegia l’indicatore relativo all’opinione sull’obbligatorietà della vaccinazione. Tuttavia, questa misura presa da sola risulta particolarmente problematica per classificare una persona come “no vax”. Come si vede in Figura 3, i contrari all’obbligatorietà non si trovano infatti solo tra chi è indisponibile a essere vaccinato. Addirittura tra chi è molto disponibile a essere vaccinato o ha già ricevuto il vaccino, poco meno del 10% è contrario all’obbligatorietà della vaccinazione (prime due colonne a sinistra in Figura 1).
Leggi l’articolo completo su lavoce.info: https://www.lavoce.info/archives/88574/i-no-vax-in-italia-meno-di-quanto-si-legge/
Il progetto è stato ideato nell’ambito del programma “Dipartimenti di eccellenza 2018-2022” promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca ed è sostenuta da un finanziamento della Fondazione Cariplo. Resta inteso che tutto quanto esposto nel seguente rapporto è sola responsabilità degli autori.