Nicola Maggini e Andrea Pedrazzani
Esce il volume “Come siamo cambiati? Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia” a cura di Nicola Maggini e Andrea Pedrazzani che utilizza i dati del progetto ResPOnsE-Covid 19. Pubblicato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, qui il volume completo: https://fondazionefeltrinelli.it/schede/come-siamo-cambiati/
Primo paese occidentale ad essere colpito dallo scoppio della pandemia da COVID-19, l’Italia dal febbraio 2020 è stata investita da un intreccio di cambiamenti sociali, economici e politici con pochi precedenti nella storia repubblicana. L’emergenza sanitaria ha comportato uno stravolgimento delle modalità di convivenza e interazione sociale e si è presto associata ad una crisi economica; all’inizio del 2021 si è poi avuta anche una riconfigurazione significativa dello scenario politico. Alla luce di tutto ciò, la pandemia rischia di lasciare segni duraturi sull’opinione pubblica italiana.
Concentrandosi sui risvolti più specificatamente politici per l’opinione pubblica, il volume “Come siamo cambiati? Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia” pubblicato da Fondazione Feltrinelli e curato da Nicola Maggini e Andrea Pedrazzani (Università degli Studi di Milano) prova a capire se alcuni di questi segni siano già visibili.
In particolare, quali ripercussioni ha sinora avuto la pandemia – con il suo andamento ciclico scandito in fasi di rallentamento e di recrudescenza – sulle opinioni che gli italiani hanno sui temi di rilevanza pubblica, sui loro atteggiamenti valoriali, sulle loro predisposizioni politiche e sui loro orientamenti di voto? Che cosa è cambiato rispetto alla fase precedente la pandemia e che cosa invece è rimasto sostanzialmente immutato? E come si va ridefinendo lo spazio di competizione elettorale?
Per rispondere a queste domande, i curatori si avvalgono del contributo dei membri del Laboratorio spsTREND “Hans Schadee” del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano utilizzando i dati originali della ricerca ResPOnsE COVID-19.
I risultati delle analisi mostrano che molti degli antecedenti del voto non sono mutati radicalmente durante l’ultimo anno e mezzo: alcuni atteggiamenti e opinioni degli italiani si sono dimostrati quasi impermeabili allo shock dello scoppio di una pandemia (come ad esempio gli atteggiamenti nei confronti dell’immigrazione), mentre altri hanno subito variazioni solo nel breve periodo e sono spesso tornati ai valori pre-crisi (come la fiducia nelle istituzioni).
L’unico cambiamento significativo riguarda l’atteggiamento nei confronti dell’Unione Europea: il primo anno e mezzo di pandemia ha visto infatti crescere l’europeismo degli italiani, presumibilmente come risposta all’adozione del Next Generation EU. Per quanto riguarda poi gli orientamenti politico-elettorali, esiste nell’elettorato una significativa propensione a mutare scelta di voto e questa fluidità elettorale caratterizza soprattutto l’area del centrodestra (con Fratelli d’Italia che sembra momentaneamente in grado di avvantaggiarsene). Ciò dipende non tanto dal fatto che le propensioni di voto individuali siano cambiate nel tempo, quanto dal fatto che vi sono disponibilità multiple: interi segmenti dell’elettorato sono effettivamente contendibili tra più partiti. Pertanto anche al cospetto di un evento traumatico ed epocale come la pandemia, nel breve e medio periodo il cambiamento negli orientamenti politici non è preceduto da cambiamenti di opinione pre-politici, ma si svolge tutto nel campo della politica. Se questa fluidità associata alle scelte di voto produrrà ancora una volta conseguenze sistemiche (un nuovo “terremoto elettorale” come nel 2013 e nel 2018), dipenderà molto dalle scelte strategiche dei partiti e dalle (eventuali) nuove regole elettorali.
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