Pubblicato il primo rapporto ResPOnsE COVID-19
Gli avvenimenti riguardanti il contrasto alla diffusione del Coronavirus condizionano pesantemente i comportamenti quotidiani, le opinioni e i giudizi dei cittadini.
La situazione di incertezza produce una sensibile instabilità di questi orientamenti nel breve periodo, ben documentata nelle interviste svolte quotidianamente.
Questi i punti salienti rilevati dall’indagine:
- #iorestoacasa ha funzionato: si esce di casa quasi esclusivamente per attività essenziali (spesa, farmacia, uffici pubblici).
- Emerge però un’assuefazione alla situazione, accompagnata da un progressivo rilassamento dei comportamenti di fronte ai divieti.
- Nel corso di aprile aumenta la percentuale di chi esce per andare al lavoro, fare sport e passeggiate, andare in farmacia o in uffici pubblici.
- Nonostante un sostegno alle misure prese dal governo, diminuisce l’accettazione delle limitazioni alle libertà personali (movimento, frequentare chi si vuole, privacy).
L’impatto sul lavoro
- Tra i lavoratori, l’80% ha modificato in qualche modo la propria attività lavorativa.
- Lo smart-working è diffuso soprattutto tra i lavoratori dipendenti.
- La percezione del rischio di perdere il lavoro, per sé e per i propri famigliari, è più diffusa e accentuata al Centro-Sud
Salute pubblica o economia: Cosa dovrebbe fare ora il governo?
- L’opinione su cosa fare ora contro la diffusione del Coronavirus è mutata radicalmente da inizio aprile.
- All’inizio del mese, l’80% chiedeva di mantenere le misure prese o addirittura di renderle più severe.
- A fine aprile, quasi il 60% ritiene che si debbano alleggerire.
- Tra riduzione dei contagi e salvaguardia dell’economia nazionale, gli italiani al momento privilegiano il primo obiettivo.
- Anche su questo orientamento il clima di opinione è però mutato: alla fine del mese aumentano le persone che ritengono che i due obiettivi debbano essere bilanciati.
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